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Tassi in risalita, cosa considerare se si deve stipulare un mutuo

tassi in risalita

Da qualche mese stiamo assistendo nuovamente ad una risalita dei tassi di interesse dei mutui, dopo un lungo periodo in cui sono stati molto convenienti.

Cosa fare se si vuole chiedere un mutuo in questo momento e come orientarsi nella scelta?

Tassi in risalita

Chiedere un prestito per comprare casa sta tornando ad essere costoso e meno conveniente rispetto al passato recente.

Purtroppo i numeri a cui siamo assistendo sono piuttosto chiari. Negli ultimi 30 giorni l’indice l’Euris a 20 anni, cioè l’indice di riferimento dei mutui a tasso fisso con questa durata, ha raggiunto l’1,47%, mentre solo un mese fa era fermo allo 0,9%.

Ancora più significativi sono i dati sul lungo periodo: a dicembre 2020 l’Euris era pari allo 0,01% mentre il 20 aprile è arrivato a 1,65%.

Anche prendendo in considerazione l’Euribor, cioè l’altro parametro che determina la rata del mutuo su cui si calcolano gli importi per la rata variabile, la situazione non è positiva.

Nonostante sia negativo (ad aprile in media – 0,45%) è comunque in aumento rispetto a marzo e, ancor di più, a dicembre scorso, quando era pari a – 0,58%.

Purtroppo oltre a questi parametri, anche le banche stanno aumentando gli spread, cioè la loro “quota di interessi” sulle rate dei mutui.

Non si tratta quindi solo dei tassi in risalita, ma tutti questi valori insieme determinano un aumento sostanziale delle spese da sostenere oggi per accendere un mutuo.

Come mai i tassi sono in risalita?

Dopo due anni di pandemia e una guerra dietro l’angolo, aumenta l’incertezza sul prossimo futuro e sulle conseguenze alle quali stiamo andando ed andremo incontro. Questo ha ripercussioni negative sull’inflazione, in sostanziale crescita già dall’inizio di quest’anno.

La situazione attuale porta ad un aumento generale dei costi e delle materie prime, che incide sia sugli interessi che su tutti i costi legati all’accensione di un mutuo.

Quali sono le conseguenze

Tra i primi effetti a cascata di questo scenario economico e sociale, c’è la limitazione della concessione dei mutui da parte degli istituti di credito.

Molte banche ed istituti di credito non concedono più mutui a tasso fisso per percentuali superiori all’80% del valore dell’immobile da acquistare.

Anche per i giovani e per le agevolazioni garantite dal fondo Consap stanno cambiando molte cose. Unicredit, Bper e Bpm hanno scelto di non erogare mutui alle giovani coppie con il fondo di garanzia a tasso fisso. Mentre in generale si abbassa la percentuale di erogazione e diventa più difficile ottenere importi superiori al 70-80% del valore dell’immobile.

Cosa considerare per non avere brutte sorprese

Per non incorrere in truffe o proposte poco trasparenti è bene ricordare che fino al 30 giugno il limite massimo di tasso legale è pari all’1,99% per i mutui fissi e al 2,27% per i variabili.

Il nostro consiglio è farsi affiancare da esperti del settore, come noi di LinkSoluzioni, che possano tutelare il cliente da qualsiasi comportamento poco professionale.

Un consulente potrà comparare le offerte dei diversi istituti di credito, analizzare il PIES, il Prospetto informativo europeo standardizzato, e supervisionare sulla correttezza nell’applicare i tassi proposti in fase iniziale.