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Ante ’67: cosa significa e perché è importante

ante 67

Stai comprando o vendendo casa e senti l’agenzia, il perito, il notaio utilizzare il termine “ante ‘67”?
Vuoi sapere cosa significa questo termine e cosa implica per te a seconda che tu stia acquistando o vendendo casa? Perché dovrebbe interessarti, dato che non sei un operatore del settore immobiliare, sei seguito da un’agenzia e ti affiderai al controllo del notaio?
In questo articolo risponderemo a tutti i tuoi dubbi.

Cosa significa “ante ’67”?

Con il termine “ante ‘67” in ambito immobiliare ci si riferisce a quanto avvenuto prima dell’entrata in vigore della cosiddetta “Legge ponte” del 1967.

Per capire il tema è importante fare un passo indietro e rivedere un po’ di storia.

L’attuale disciplina giuridica riguardante l’edilizia e l’urbanistica trova il suo fondamento nella “Legge Fondamentale” n.1150 del 17 agosto 1942. Con questa legge si introduce l’obbligo di richiedere un’autorizzazione al Comune per poter eseguire interventi edilizi. L’autorizzazione era obbligatoria in questa fase solo per gli interventi edilizi da eseguirsi all’interno dei centri urbani.

La Legge del 1942 è stata nel corso degli anni integrata e modificata da altre leggi speciali e normative regionali, in particolare un’importante modifica è stata introdotta proprio con la “Legge ponte” del 6 agosto 1967.

Se la Legge del 1942 introduceva l’obbligo di richiedere preventivamente la licenza edilizia al Comune per interventi edilizi all’interno dei centri urbani, la “Legge ponte” del 1967 estese tale obbligo anche al di fuori dei centri urbani, quindi per tutto il territorio.

Che cos’è un intervento edilizio “ante ‘67”?

Un intervento edilizio “ante ‘67” è pertanto un intervento realizzato prima dell’entrata in vigore della “Legge ponte” e, a seconda della sua localizzazione sul territorio comunale, è stato o meno soggetto all’obbligo di richiesta di licenza edilizia e quindi di legittimazione da parte del Comune.

Ma quindi se è “ante ’67” è tutto a posto? Non necessariamente.

È sempre importante un’opportuna verifica, in quanto molto spesso i problemi nascono di fronte alla diffusa e falsa convinzione, anche tra operatori specializzati del settore, che l’obbligo di richiedere l’autorizzazione per un intervento edilizio sorga nel 1967.

Per il venditore cosa significa vendere un immobile “ante ’67”?

Per il venditore di un immobile edificato “ante ‘67” è importante sapere tutto questo poiché al momento della vendita dovrà effettuare una dichiarazione davanti al notaio, dove si assume la responsabilità e gli oneri relativi alla legittimazione e alla conformità del proprio immobile.

Non è vero che qualsiasi intervento realizzato “ante ‘67” è legittimo, la conformità va verificata tramite un preciso confronto tra quanto presente negli archivi del Comune e lo stato effettivo dei luoghi.

Per il compratore cosa significa?

Per l’acquirente di un immobile edificato “ante ‘67” significa che il valore del suo investimento potrebbe essere molto diverso da quello che crede. Inoltre quando vorrà rivendere l’immobile potrebbe trovarsi di fronte a spiacevoli sorprese. Il nostro consiglio? Non accontentarsi di quando dicono: “Ma sì, tanto qui è tutto ante ‘67”, e pretendere una adeguata verifica dell’immobile che si sta acquistando.

È bene tenere a mente inoltre che il notaio non verifica la conformità dei luoghi, ma solo la coerenza dei documenti.

Per essere sicuri della conformità dell’immobile che si sta acquistando, noi di Linksoluzioni effettuiamo tutte le verifiche necessarie per una compravendita serena.