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Il rapporto dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate

Il mercato immobiliare veneto nel corso del 2018 ha dato segnali di una ulteriore ripresa di vivacità, con un incremento del 10% del numero delle transazioni rispetto all’anno precedente. A rilevarlo è il rapporto dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate che ha analizzato la regione per provincia e per ogni singolo capoluogo.

La tendenza all’aumento delle compravendite è in atto dal 2014 ma lo scorso anno, con un passaggio di mano di quasi 54.500 unità abitative, pari a poco più del 2% delle case esistenti, l’accelerazione è stata più evidente pur a fronte di quotazioni medie ancora in lieve flessione (-0,5%) sul 2017.

Il rapporto dell’Osservatorio immobiliare sulla dinamica nelle province

In quasi tutte le province il maggiore dinamismo si è osservato nelle città capoluogo con crescite sull’anno precedente che toccano il 17,2% a Padova, il 16,1% a Treviso ed il 15,1% a Vicenza, su una media regionale del 10,1%. Relativamente all’hinterland, le aree in cui il mercato si è rivelato più attivo sono ancora Padova (+12,5%), Vicenza (+12,6%) e Treviso (+11,3%).

Vince ancora la dimensione media

Le trattative, come avvenuto nel 2017, hanno riguardato abitazioni di superficie media. Cioè di poco meno di 118 metri quadrati nelle province e di 107 nelle città, nonostante nei capoluoghi.

In generale, le compravendite hanno registrato l’aumento maggiore (+22,6%) nella fascia sotto i 50 metri quadrati, con un record (+50%) in provincia di Belluno. Le abitazioni di dimensione superiore ai 145 metri quadrati hanno visto una crescita del 5,7% in regione. Ma a Treviso capoluogo sono state gettonate dal 18% in più degli acquirenti contati nel 2017.

Per venire ai valori dei contratti il dato è stimato in 1.912 euro medi per metro quadrato nei centri urbani e in 1.262 nei comuni periferici. Non fa storia Venezia centro storico in cui il prezzo medio a metro quadrato è di poco inferiore ai 2.600 euro.

Dove le case toccano il top

Ma indicatori fuori classifica sono anche quelli che si riscontrano in altre aree particolari quali:

  • la Valle del Boite, nel Bellunese, evidentemente “drogata” dalle stime di Cortina d’Ampezzo (si va ad oltre cinque volte le medie comunali nazionali)
  • la zona balneare di Jesolo (in cui si arriva al doppio)
  • e, allo stesso modo, il litorale del Lago di Garda.

I comuni in cui i valori sono invece notevolmente più bassi rispetto alla media nazionale (dallo 0,3% allo 0,6%) si collocano prevalentemente nella parte meridionale della provincia di Verona, nel Feltrino e nella fascia del medio Bellunese.