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Efficientamento energetico: tutto sul conto termico

Ci sono forme di incentivazione per l’efficientamento energetico degli edifici ad oggi non ancora abbastanza conosciute. Lo scorso anno è stato utilizzato appena il 18% del budget a disposizione del Conto termico, sia per abitazioni private sia per immobili della pubblica amministrazione.
Uno spreco considerato che questo strumento destina per quest’anno 900 milioni di euro (di cui 200 ai privati), in forma di rimborsi che possono arrivare al 65% delle spese sostenute.

Chi gestisce il Conto termico

Ad amministrare gli incentivi per l’efficientamento energetico è stato designato il Gestore dei Servizi Energetici (Gse). A questo spetta il compito di stabilire gli interventi da incentivare, come accedere ai contributi e in che misura a seconda della loro natura.

Facciamo presente inoltre che il fondo non scade e che gli incentivi arrivano in forma di rimborso vero e proprio (quindi non come detrazioni fiscali). In un’unica rata se sotto i 5 mila euro ed entro due mesi dalla conclusione dell’intervento. Se l’importo è maggiore la rifusione statale avviene in rate annuali.

Chi può chiedere il bonus

I bonus del Conto termico possono essere richiesti da:

  • amministrazioni pubbliche, incluse le cooperative sociali
  • soggetti privati, intendendo singoli cittadini, i condomini, le imprese commerciali e i titolari di reddito d’impresa.

Per le cooperative di abitanti e le cooperative di edilizia popolare, l’unica condizione posta è quella di essere proprietari dell’immobile oggetto dell’intervento o averne la disponibilità.

Efficientamento energetico: cosa si può incentivare

Il supporto economico previsto dal Conto termico è articolato in più direzioni. Possono ad esempio essere sostenuti lavori per trasformare le case in edifici ad “Energia Zero” (nZEB). Come? Attraverso soluzioni tecniche che consentono una riduzione vicina al 90%, in alcuni casi, per riscaldamento, raffreddamento ed illuminazione delle abitazioni.

Tra queste troviamo:

  • la sostituzione di nuovi impianti di illuminazione
  • l’isolamento termico della casa
  • la coibentazione di pareti e superfici
  • la sostituzione di impianti termici ed elettrici tradizionali con impianti che funzionano a condensazione o a pompa di calore.

Si possono poi affrontare interventi per l’installazione di impianti di gestione automatizzata per il controllo della temperatura, del riscaldamento e dell’illuminazione della casa in modo da ottimizzare l’impiego energetico superando il vecchio concetto di acceso/spento.
E’ superfluo precisare che sono incentivate anche tutte le fonti di energia rinnovabili per gli edifici, dunque impianti solari termici per produrre acqua calda e per integrare gli impianti di riscaldamento e raffreddamento.

Quanto si può chiedere

Per i palazzi nZEB è possibile richiedere fino al 65% del rimborso delle spese ammesse.

Per gli interventi di isolamento, building automation, impianti di condensazione o per sostituire infissi si arriva al 40%.

L’incentivo tocca il 55% nel caso di interventi combinati.

Per ottenere i rimborsi occorre registrarsi sul sito del Gse in cui sono descritti tutti i dettagli del Conto termico.