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L’imposta di registro, cos’è e come si calcola.

l imposta di registro

L’imposta di registro è una tassa che deve essere pagata in relazione alla stipula di determinati atti giuridici che devono essere registrati formalmente. Si tratta di una tassa che ha una funzione di garanzia nei confronti delle parti interessate. Serve quindi a dar loro protezione in caso di controversie legali. Questo significa che in caso di dispute il documento registrato rappresenterà la prova più valida ai fini della ricostruzione della vicenda, anche in assenza delle parti interessate.

Il suo scopo consiste nel fornire un’entrata fiscale allo Stato che in questo modo diventa garante dell’autenticità giuridica degli atti pubblici tra cittadini privati. Gli atti registrati sono registrati sono conservati in un apposito ufficio situato presso l’Agenzia delle Entrate che li riporta in ordine cronologico.

Quali atti devono essere necessariamente registrati.

I documenti più frequentemente oggetto di registrazione sono:

  • documenti relativi al trasferimento di proprietà o diritti immobiliari, come per esempio le compravendite, i donazioni o gli atti di usufrutto
  • atti notarili e atti riguardanti le trascrizioni, le iscrizioni, le annotazioni e le volture catastali
  • contratti di locazione di beni immobili
  • contratti di trasferimento e affitto di aziende e di costituzione di diritti reali di godimento su queste.

Quali atti sono esclusi dall’obbligo di registrazione.

Esistono alcuni tipi di atti che non sono soggetti a obbligo di registrazione. Ad esempio:

  • i contratti aventi ad oggetto beni mobili (ad esempio auto)
  • i contratti di prestazione d’opera personale
  • qualsiasi altro contratto non strettamente legato all’immobile

Come calcolare l’imposta di registro.

La formula per calcolare l’imposta di registro è la seguente: imposta = base imponibile x tariffa applicabile. La base imponibile viene determinata sulla base del valore dichiarato dalle parti interessate sull’atto da registrare ed è soggetta ad un minimo fissato per legge. La tariffa applicabile dipende dal tipo di atto da registrare ed è generalmente pari al 2%.

Quale è il termine da rispettare per l’imposta di registro.

Il termine ultimo per la registrazione degli atti è di 20 giorni dalla data della stipulazione dell’atto stesso o, nel caso in cui l’atto sia stato redatto da un notaio, dal giorno successivo alla data della sua autenticazione. Nei casi di contratti di locazione il termine fissato è di 30 giorni. Trascorso tale termine si incorrerà in sanzioni amministrative pecuniarie variabili a seconda dell’importanza dell’atto da registrare e del tempo trascorso senza la relativa registrazione.

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